Il cane non vuole uscire di casa
Quasi tutti i cani adorano andare a spasso, e per molti di loro si tratta di un evento atteso con impazienza. Altri, proprio come noi umani, sono dei veri e propri pantofolari, ma non disdegnano comunque un breve giro dell’isolato per sapere “che aria tira” nel quartiere. Altri ancora invece, ne sono terrorizzati, ogni giorno o solo in occasioni particolari.
Cercando su Google ci siamo imbattuti in un articolo che tratta questo problema, e che afferma che “i cani adottati dai canili non vogliono andare a spasso perchè hanno paura di essere abbandonati di nuovo”. Unico motivo, nessuna alternativa.
Ci vuole fantasia per inventare una pensiero del genere, e poca conoscenza del cane. Proviamo a fare chiarezza sulle possibili cause, le più frequenti almeno. Possono essere tante, ma difficilmente quella sostenuta in quell’articolo.
Disagio fisico – dolore
Se da un giorno all’altro il vostro cane, che prima faceva salti di gioia con il semplice rumore di un guinzaglio, improvvisamente non è così entusiasta o addirittura resta nella sua cuccia all’ora della passeggiata, questo evento deve far scattare un grosso campanello d’allarme.
Osservate attentamente le sue movenze, massaggiatelo alla ricerca di parti del corpo doloranti al tatto, e se qualcosa vi insospettisce fate un salto dal veterinario, dato che c’è probabilmente qualcosa che non va.
Per istinto un cane tende a non voler mostrare il proprio disagio fisico. Se il suo disagio raggiunge livelli molto alti, allora non potrà proprio fare a meno di farvelo vedere.
Pioggia e temporali
Un’altra spiegazione potrebbe essere la paura dei temporali e il fastidio della pioggia. Alcuni cani sembrano quasi non accorgersi di una pioggia violenta, e altri ancora saltano euforici da pozzanghera in pozzanghera (per la gioia del proprietario che dovrà pulirli una volta rientrati a casa).
Alcuni di loro invece non sopportano, o addirittura detestano essere bagnati. Basta una pioggerellina lieve per non riuscire a schiodarli dall’uscio della porta di casa.
Anche in assenza di tuoni o altri rumori molesti, la pioggia potrebbe disturbarli oltre che per la sensazione di essere bagnati, anche per i cambiamenti elettromagnetici nell’aria che sono il preludio ai fulmini.
Voi magari non lo sapete, ma fra esattamente 4 minuti e mezzo ci sarà un fulmine che spaventerà a morte il vostro cane, e lui lo sa.
Paura generica
Al di la della spiegazione data in quell’articolo citato all’inizio, un’altra frequente motivazione potrebbe essere una paura generica del mondo esterno. Non di essere abbandonati, ma semplicemente del mondo esterno.
Questo accade frequentemente ai cuccioli tenuti “al sicuro” durante il periodo delle vaccinazioni, che non hanno avuto modo di socializzare in modo corretto con i propri simili e abituarsi al mondo esterno.
Accade più spesso di quanto si creda anche con i cani adottati da adulti nei canili. Queste povere creature, magari rinchiuse da anni in un box, non hanno, o hanno perso, l’abitudine ai rumori e alla frenesia delle nostre città.
Non hanno paura di essere abbandonati di nuovo, dato che questo è un concetto troppo umano che non ha molto senso per loro. Semplicemente non conoscono il mondo esterno, e tutto è rumoroso, fastidioso, nuovo.
Non sanno come rapportarsi a questa nuova vita. Con un po’ di pazienza e procedendo a piccoli passi, è possibile farli abituare nuovamente al mondo esterno anche in tempi relativamente molto rapidi.
Non costringete il cane ad uscire
So che a volte è proprio necessario. Quando sapete che non avrà possibilità di fare i suoi bisogni per alcune ore, è assolutamente necessario che esca anche per qualche minuto. Non costringetelo però a fare chilometri quando è piuttosto evidente che non gradisce la situazione.
Il concetto secondo il quale bisogna “affrontare le proprie paure” per riuscire a superarle in questo caso non si applica. Rischiate di peggiorare la situazione e ritrovarvi con un cane che non vuole fare due metri al guinzaglio perché terrorizzato.
Osservatelo sempre con attenzione , e imparate a procedere gradualmente aumentando di volta in volta la distanza percorsa. Non dimenticate di gratificarlo abbondantemente con la voce, con delle carezze, o qualche biscottino, quando raggiunge degli obiettivi impensabili fino a qualche giorno prima.
Ascoltatelo, mettetevi nei suoi panni, rispettatelo.
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