La mielopatia degenerativa nel cane

Oggi parliamo di una grave patologia neurologica, che colpisce il cane progressivamente e con il tempo gli impedisce di muoversi liberamente: la mielopatia degenerativa (DM). Si tratta di una patologia congenita, che negli stadi più avanzati non permette al cane nemmeno di mettersi in piedi.

La razza più colpita sembra essere tuttora il Pastore Tedesco, ma negli ultimi anni si sono riscontrati parecchi casi anche di Boxer e Fox Terrier.

Le cause

L’età in cui si manifestano i primi sintomi è di circa 7-8 anni, e l’insorgenza della malattia è progressiva. Secondo gli studi scientifici la patologia sarebbe da attribuire ad una mutazione genetica che mette a rischio naturalmente anche le generazioni future.

Se entrambi i genitori sono affetti da Mielopatia è quasi scontato che anche i cuccioli lo saranno. Per questo motivo negli ultimi anni è stato sviluppato un test per diagnosticare la modificazione genetica responsabile della patologia ed escludere dalla riproduzione i soggetti malati. Il test non è disponibile in qualsiasi laboratorio di analisi in Italia, e potrebbe essere difficile reperirlo.

Naturalmente non tutti gli allevatori svolgono questi test, ed è bene essere molto cauti soprattutto in caso di acquisto di una delle razze a rischio.

Fino a qualche anno fa si era ipotizzato che ci fossero anche delle cause alimentari alla base della malattia, ma queste ipotesi sono state successivamente smentite da altri test.

Sintomi

In un primo momento l’unico sintomo evidente è una leggera debolezza al treno posteriore, cosa che frequentemente porta ad una diagnosi errata, dato che molte altre patologie si presentano allo stesso modo nelle fasi iniziali.

Gli altri sintomi frequenti di mielopatia degenerativa nel cane sono:

  • Atrofia muscolare
  • Incoordinazione motoria
  • Paresi degli arti posteriori 
  • Andatura rigida

Nelle fasi più avanzate della malattia si possono avere anche problemi di incontinenza urinaria e fecale, e in casi come questi la qualità della vita del cane si abbassa notevolmente.

Terapia

Purtroppo non esiste una cura, o un metodo efficace per arrestare o rallentare significativamente il progredire della malattia. Non si può nemmeno fare una stima adeguata dell’aspettativa di vita, dato che molto dipende anche dalla risposta del cane e dalle sue condizioni fisiche.

In alcuni casi fisioterapia ed esercizi di riabilitazione portano qualche miglioramento, e contribuiscono a mantenere più a lungo le funzioni motorie.

In condizioni ottimali potrebbe anche superare i 2 anni, ma ci sono casi in cui in 6 mesi la situazione diventa drammatica. L’obesità contribuisce ad uno sviluppo più rapido. La prognosi resta dunque piuttosto infausta.

L’utilizzo del cortisone non ha un’incidenza diretta sulla patologia, ma può essere d’ausilio solo nel caso di problematiche muscolo-scheletriche coesistenti.

 


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